Sbocchi verso il mondo del lavoro e verso la formazione superiore

Lo studente dopo cinque anni di studio e dopo aver superato l’esame di Stato ha la possibilità di:

  • accedere a qualsiasi Facoltà Universitaria per il conseguimento della laurea (L) con prosecuzione verso la laurea magistrale (LM);

  • frequentare corsi post-diploma professionalizzanti;

  • inserirsi nel mondo dell’industria e dell’edilizia;

  • inserirsi nel campo del rilievo topografico;

  • inserirsi nel terziario avanzato (studi professionali);

  • avviarsi alla libera professione (dopo il periodo di praticantato e l’esame di abilitazione);

  • inserirsi nel Pubblico Impiego (Comuni, Province, Comunità Montane ecc.).

Riteniamo opportuno, tuttavia, soffermarci sugli sbocchi “naturali”, perché coerenti col corso di studi, che sono numerosi e sicuramente interessanti:

  • concorsi pubblici specifici (che prevedono come requisito per l’accesso il diploma di geometra) e in particolare quelli per Tecnico comunale o di Ente Locale (destinato ad Uffici tecnici, Uffici di Piano, Lavori Pubblici, Urbanistica ecc.);

  • corsi universitari dell’area tecnica (Architettura e Ingegneria) per il conseguimento della laurea (L) con prosecuzione verso la laurea magistrale (LM);

  • libera professione;

  • lavoro dipendente privato presso imprese (edili e non) e presso studi professionali.

La preparazione generale e specifica fornita dall’Istituto, rafforzata e valorizzata dalle doti personali, consente, pertanto, una notevole varietà di scelte post diploma; noi riteniamo, però, che il profilo in uscita degli allievi possa essere ulteriormente arricchito attraverso modifiche dei programmi di studio (ma senza impoverire la preparazione specifica), potenziamento delle conoscenze e delle abilità nell’area matematica (anche attraverso relazioni più strette con l’Università), confronto costante con il mondo della libera professione e potenziamento delle abilità nell’area della lingua straniera, con interventi (generali o “personalizzati”) che troveranno attuazione quest’anno. Il nostro geometra, infatti, deve essere in grado di impiegare nel mercato del lavoro le sue conoscenze e abilità operando sia in ambiti “tradizionali” (gestione dei cantieri, materia catastale, rilievo topografico) sia in profili nuovi (tecnico del territorio, disegnatore con Autocad, responsabile nella gestione dei cantieri e della sicurezza, esperto dell’iter burocratico delle pratiche edilizie ecc.).

Le richieste del mercato del lavoro: una anomalia paradossale

Il mercato del lavoro (anche quello provinciale !!!) si caratterizza per una forte domanda di geometri alla quale non corrisponde una offerta adeguata: i nostri diplomati sono circa 40 all’anno, ma oltre la metà di essi si iscrive all’Università; l’esame per l’abilitazione alla libera professione diploma annualmente 20/25 Geometri: troppo pochi perché la domanda del mercato del lavoro possa trovare una risposta.